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Un’operazione importante quella che ha portato MATERA ad essere la CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019, dal 19 gennaio al 19 dicembre.

“Insieme” era il titolo del primo dossier con cui la città si candidava nel 2014; ed “Insieme” è stata la parola che ha guidato tutto il lavoro svolto da quel momento per costruire l’intero programma del 2019: costruire, attraverso la cultura che tiene insieme, un futuro aperto in tutte le sue molteplici declinazioni.

Da pochi giorni si è svolta la cerimonia di inaugurazione, e per l’occasione è stato presentato il calendario dell’intera programmazione.

Una ricchissima serie di eventi ed attività, che nel loro complesso non rappresentano un semplice festival di appuntamenti, ma il frutto di un lavoro inedito per una Capitale Europea della Cultura che vede costantemente dialogare gli operatori della scena creativa locale, i partner europei, le istituzioni, le imprese e i cittadini.

Il programma di Matera Capitale Europea della Cultura si sviluppa su 48 settimane a partire dalla cerimonia inaugurale appena svoltasi. Ci saranno iniziative ogni giorno, molte delle quali in contemporanea, distribuite in diversi luoghi della città e della regione, che avranno l’ambizione di contribuire a prefigurare il futuro cercando di dare risposte alle domande poste dai 5 temi del dossier di candidatura: ‘Radici e Percorsi’, ‘Continuità e Rotture’, ‘Futuro Remoto’, ‘Utopie e Distopie’, ‘Riflessioni e Connessioni’.

Molti i progetti con tutti gli stati europei, resi possibili attraverso il network delle capitali europee della cultura, e grandi collaborazioni internazionali: con il Giappone, con cui si costruirà la 27° edizione dell’Eu Japan Fest, con l’Argentina, con la Giordania e con la Tunisia.

Ogni giorno per tutto l’anno ci saranno cinque attività da svolgere: visitare una mostra, assistere ad uno spettacolo dal vivo, passeggiare attraverso percorsi naturali attrezzati e allestiti in maniera originale, incontrare un cittadino materano o lucano con cui discutere del passato, del presente e del futuro della nostra civiltà, contribuire alla costruzione della mostra di chiusura portando un oggetto simbolico della propria idea di cultura.

L’anno infatti si dipanerà come un grande racconto della storia dell’umanità, una grande sinfonia divisa in quattro stagioni e cinque movimenti: quattro grandi mostre che racconteranno Matera e la Basilicata dal passato al futuro: “Ars Excavandi”, sulle città rupestri nel mondo (curata dall’architetto e urbanista, esperto Unesco Pietro Laureano, sarà inaugurata a Matera il 19 gennaio 2019); “Rinascimento visto da Sud”, incentrata sulle più importanti emergenze culturali (curata da Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata, aprirà a Matera il 19 aprile 2019); “La poetica dei numeri primi”, sulla scienza e la matematica con un focus su Pitagora (curata da Piergiorgio Odifreddi, uno dei maggiori divulgatori scientifici italiani, verrà inaugurata il 21 giugno del 2019 a Metaponto); “Stratigrafie. Osservatorio dell’Antropocene”, che indaga la nuova era geologica definita dalle azioni dell’uomo (curata dal fotografo e film-maker Armin Linke, sarà inaugurata a Matera il 6 settembre 2019).

A questi primi quattro capitoli corrispondono poi oltre 60 progetti originali, più di uno per settimana, metà realizzati dalla scena creativa lucana in collaborazione con partner europei, e metà provenienti dal resto d’Europa in collaborazione con partner locali: un mix che unisce tradizione e innovazione, mondo analogico e mondo digitale.

Tutto la città e la regione saranno allestite in maniera coerente grazie al lavoro dell’Open Design School, laboratorio interdisciplinare costituito da professionisti provenienti dalla Basilicata, dal resto d’Italia e dall’Europa, che progetterà e realizzerà le strutture (palchi, allestimenti, segnaletica) funzionali agli eventi del 2019. Il tutto lungo cinque percorsi urbani, assolutamente inediti, anch’essi collegati ai 5 temi del programma.

Poi spicca la progettazione esecutiva dell’I-DEA, progetto noto come “archivio degli archivi”, con il coinvolgimento di 5 grandi artisti internazionali che utilizzeranno i principali archivi della Basilicata come fonte di ispirazione per 5 grandi installazioni pubbliche, la prima delle quali curata da Mario Cresci, importante nome della cultura fotografica italiana ed europea.

La dimensione regionale di Matera Basilicata 2019 sarà data dal progetto “Capitale per un giorno”, grazie a cui ogni comune della Basilicata avrà la possibilità di realizzare delle proprie iniziative in linea con i valori e i temi del dossier di Matera 2019, e raccontare i grandi protagonisti del Novecento lucano: Levi, Olivetti, Pierro, Scotellaro, Sinisgalli e molti altri. 

Centrale in tutti i progetti è la dimensione del coinvolgimento e della partecipazione delle comunità, sia quella dei cittadini, sia dei visitatori, che in realtà saranno invitati ad essere dei “cittadini (con)temporanei”.

L’impegno degli “abitanti culturali” è testimoniato da alcuni grandi progetti collettivi: non solo quelli artistici sopra citati, ma soprattutto quelli per migliorare la qualità della città in maniera permanente. Gardentopia e Lumen sono due grandi utopie che consistono nel costruire giardini di comunità e percorsi di luce entrambi realizzati dai cittadini con l’ausilio di designer nazionali e internazionali. 

Inoltre, attraverso la piattaforma e lo spazio fisico della community, ogni cittadino potrà proporre e cercare di realizzare, insieme ad altri soggetti, dei piccoli progetti a beneficio della comunità.

Il visitatore di Matera e della Basilicata non avrà solo modo di sperimentare una città laboratorio: ci si potrà divertire con la musica, il cinema, la danza, la scienza, incontrando personaggi unici, uno fra tutti il grandissimo Brian Eno, produttore di fama mondiale, che porterà a Matera il 18 luglio presso la Cava del Sole in anteprima assoluta il nuovo spettacolo dedicato ai 50 anni della discesa del primo uomo sulla Luna.

Per concludere, nessuno a Matera sarà un semplice turista, ma avrà la possibilità di inserirsi nella dimensione comunitaria che caratterizza il percorso di Matera 2019, grazie anche allo speciale “Passaporto 2019”. Questo strumento consentirà non solo di accedere, al prezzo di 19 euro, a tutte le manifestazioni organizzate dalla Fondazione nel 2019, ma di acquisire la cittadinanza temporanea da cui deriva un diritto-dovere: il diritto di vivere con calma e approfondimento l’offerta culturale, e il dovere di portare un oggetto a Matera, simbolo della propria idea di cultura. La somma dei diversi oggetti genererà la quinta e ultima mostra di Matera 2019, “Open Future”, che racconterà chi sono gli amanti della cultura in Italia e in Europa, le loro passioni, i loro stili di vita.

Tutto questo (e molto altro) è MATERA 2019. Un affascinante percorso tra la storia e il futuro, fatto da tutti e per tutti.

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