“Quante cose abbiamo già vissuto, servirebbe un’altra vita per ricordarcele tutte” dice a un tratto la protagonista del film, mentre si perde nei ricordi.
Per tutta la durata la pellicola è misteriosa, guardandola ti chiedi in quale lasso temporale ti stai trovando, nel presente narrativo, nel passato, nell’interpretazione dei fatti che danno i protagonisti. Non è possibile staccarsi dalle immagini che si susseguono in un magistrale montaggio, tra primi piani profondissimi e immense aperture della camera sullo sfondo.
E’ senz’altro la storia d’amore per eccellenza, la più intensa e tormentata, come quella che ciascuno di noi ha già vissuto o vivrà. La storia universale dell’intreccio che si crea nel cuore tra l’infanzia e il presente, l’uomo o la donna che siamo stati programmati ad essere o l’uomo o la donna che vorremmo essere, nello slancio sincero dell’anima.
Cosa sono le abitudini, cosa sono le emozioni, i sentimenti e i pensieri che ci condizionano, come se tutto quello che troviamo altrove fosse meglio di quello che stiamo vivendo?
Per Valerio Mieli, il regista, questo è il secondo film. L’altro: “Dieci Inverni” è ormai di dieci anni fa. Il suo film d’esordio. (Valeva la pena aspettare tutto questo tempo però! NDR)
“Ricordi?” è la storia di un incontro tra un ragazzo e una ragazza su di un’isola, che decidono poi di andare a vivere insieme e acquistano la casa di infanzia di lui. La stessa casa un tempo grande e cupa, diventa luminosa e piccolina, conserva il passato e si carica di altro vissuto, al punto di tornare nei sogni di lei dopo la loro separazione. Una casa importante che li farà perdere e forse ritrovare.
I due protagonisti sono Luca Marinelli e Linda Caridi, la recitazione è incredibilmente naturale e convincente. Bravissimi. Lui è un ragazzo cupo, vissuto più nelle sue elucubrazioni mentali che nella vita vera e lei una ragazza evanescente ma profonda, sempre allegra o meglio, tenuta ad esserlo per l’immagine che tutti hanno di lei, a cominciare dalla sua famiglia.
Nel film i due che hanno vissuto insieme la loro storia d’amore, ne hanno ricordi a volte molto diversi e in alcuni casi contrastanti eppure ognuno di loro subisce l’influenza dell’altro e lentamente cambia.
Molto bello pensare che tutte le persone che abbiamo incontrato in qualche modo abbiano contribuito a farci diventare la persona che siamo oggi. E così è.
In realtà il cammino sulla terra è più un ritorno in sé stessi, in questo mondo dove non facciamo altro che acquisire sovrastrutture per capire che poi dovremo farne a meno, per essere noi stessi di nuovo. Il cammino sulla terra è un eterno ritorno a casa, come faranno anche i protagonisti di questo film.
LEI: “Alla fine le cose sono belle perché sai che finiscono” LUI: “no, le cose sono meno belle perché ci angosciamo che finiranno”.
Assolutamente da vedere.
@nerinadinunzio